Kyoung Jae Lee: un canone armonico di delicata bellezza
L’armonia delle forme che Kyoung Jae Lee dona ai suoi personaggi è il tratto più distintivo del linguaggio scultoreo dell’artista coreano. È un dono che l’artista fa non solo allo spettatore ma anche alla materia.
Kyoung Jae Lee giunge in Italia agli inizi degli anni Novanta per aprire la propria ricerca artistica alla sperimentazione del marmo e, una volta acquisita la padronanza della tecnica, matura un linguaggio di dolce sintesi sognante: scolpisce figure umane dalla maestosa rotondità, con pochi ed essenziali tratti, sufficienti ad umanizzare la materia e a donarle un senso di delicata bellezza.
È questo il canone che viene ripetuto, senza mai diventare di un “sol tono”, a formare un coro unico, assolutamente armonico.
(Fiammetta Galleni)