Iginio Balderi

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Iginio Balderi (1989)

Nato a Pietrasanta nel 1934, vive le sue prime esperienze artistiche nel laboratorio paterno, dove da generazioni la famiglia si occupa di scultura in marmo. Frequenta l’Accademia di Brera a Milano, dove è allievo di Marino Marini dal 1956 al 1959. Dopo un’esperienza parigina e un soggiorno ad Amsterdam, dove studia e lavora, torna a Milano e qui inizia la sua ricerca formale sull’archetipo della “colonna”, che culminerà con l’opera “Eos” (1969). Nel 1963 espone le sue “colonne” (in gesso), insieme ad un gruppo di 7 bronzi della serie “dimensioni”, nella mostra alla Galleria Minima di Milano.

A partire dai primi anni Settanta, inizia invece a dedicarsi alla forma ovoidale. Nascono le “sospensioni”: una serie di sculture costituite da scatole, in plexiglass con struttura in metallo o legno, che contengono i due elementi. Dal 1976 la ricerca dell’autore si orienta verso un nuovo segno iconico: la spirale. Nelle sue prime composizioni è ancora presente l’uovo, mentre la spirale è divisa in segmenti, fino a che essa non si sviluppa in altezza generando la serie di sculture dal titolo “Città”, tutte in marmo.

Nel corso della sua vita ha sempre mantenuto vivo il suo rapporto con la Versilia. Numerose anche le mostre locali: da ricordare in particolare la personale alla Galleria Comunale di Arte Moderna di Forte dei Marmi (1984) e quella al Centro Culturale “Luigi Russo” (1994).

Nel suo ultimo grande lavoro dal titolo “Esonartece III” (1993-1994) si ritrova la summa di tutta la sua ricerca artistica: qui sono presenti infatti la colonna, l’uovo e il movimento della spirale.

Dalla fine del 1999 abita e lavora tra l’Olanda e l’Italia, a Colletondo dove, dopo la sua morte nel 2005, la famiglia ha piantato una quercia in sua memoria.

Ogni scultura è per me un simbolo misterioso della vita, un segno e una rappresentazione dell’esistenza umana sul nostro pianeta.

Iginio Balderi

Maggio 29, 2018